sabato 14 gennaio 2012

Castellammare del Golfo: sole, mare, montagna, storia, tradizioni, colori, sapori,cultura, posizione invidiabile....


In uno dei posti più belli della Sicilia dove la montagna a strapiombo con lo splendido mare, perla di rara bellezza, dove è possibile godere le varie bellezze della natura e trascorrere una splendida Vacanza.........


Dove è possibile ritrovare i sapori della cucina mediterranea, assaporando e gustando pesce freschissimo appena pescato, piatti arabi come il cous-cous, dolci tipici come la cassata siciliana, il cannolo o più modestamente panino con le panelle o pane con la meusa. Tutti i sapori, colori e gli odori della Sicilia vera si ritrovano a . . . .

CASTELLAMMARE DEL GOLFO, circondata dalla storia pur nel suo nome che ci riporta ai tempi medievali. Paese di umili pescatori che negli ultimi tempi si sono armati con tutta la capacità ed ospitalità tipica dei siciliani al servizio dei visitatori dotando il paese di tutto il necessario per permetterne la massima fruibilità turistica all'insegna del relax, divertimento, della buona cucina e della cultura. Tuffati nello splendido mare, scopri le nostre bellezze, le antiche tradizioni e gusta gli antichi sapori della nostra isola.

CASTELLAMMARE DEL GOLFO  oltre alle sue immense bellezze naturali, storico-monumentali, si trova in una posizione strategica per poter visitare la provincia di Trapani estremamente densa di storia antica e con un fascino particolare.
Trapani ad appena 40 km, interamente circondato dal mare, la cui particolarità il centro storico e le bianchissime e suggestive saline con i suoi mulini a vento. Non lontano la piccola ma affascinante isola di Mothya, antica sede di una delle più importanti colonie fenicie, salendo per la montagna, si continua a respirare storia nella splendida cittadina di Erice, autentico gioiello medievale da cui si gode una vista panoramica mozzafiato. Per poi continuare la visita dei due grandiosi complessi archeologici di Segesta e Selinunte ubicati a pochi km dalla splendida cittadina di Castellammare del Golfo.

A circa 7 km, sorge Scopello, suggestivo antico borgo marinaro, celebre per i suoi Faraglioni con la sua vecchia Tonnara e le acque cristalline, un vero paradiso per i sub per la ricchezza di flora e fauna marina. Subito dopo, la Riserva Naturale dello Zingaro un filo di perle lungo 7 km. Un susseguirsi di pareti a picco sul mare, aspri promontori, magnifiche calette, profonde rientranze, antri e cunicoli sottomarini, fantastiche spiagge di ciottoli e sabbie che si specchiano in un mare incontaminato dai toni cangianti.



Per la tua vacanza a Castellammare del Golfo.....e dintorni:


venerdì 11 novembre 2011

Grotte di Monte Inici a Castellammare del Golfo.


Tali grotte per dimensione sono da ascrivere tra le maggiori di tutta la Sicilia. La "Grotta dell'Eremita" completamente esplorata, infatti ha uno sviluppo complessivo di più di 4.500 metri ed un dislivello totale di ben 310 metri. L'Abisso dei Cocci non ancora completamente esplorato ha uno sviluppo di più di 2.000 metri ed un dislivello complessivo di 420 metri.
La "Grotta dell'Eremita" è conosciuta anche come "Grotta del Cavallo", presenta diversi ingressi, alcuni dei quali attualmente interrati; di questi tre sono accessibili, un ingresso alto e due bassi, gli ingressi alti si aprono a quota 528-530 slm, a poca distanza l'uno dall'altro, mentre l'ingresso alto si apre a quota 539 slm. L'abisso dei Cocci si apre ad una quota di 567 slm ed i suoi due ingressi sono raggiungibili dopo una discesa in parete di 60 ml.
Gallerie, saloni, pozzi, laghetti, formazioni di stalattiti, stalagmiti, cannule e colonne costituiscono il paesaggio di questo mirabile opera della natura.
Nella "Grotta del Cavallo", alcune gallerie collegate da pozzi, presentano non il fondo di nuda roccia, ma un fondo detritico e in altri casi veri e propri strati di guano di pipistrelli che vi abitano numerosi. Tali presenze assai antiche hanno permesso il formarsi di un minerale assai raro in grotta il "carbonato apatite", formatosi in ragione della ricchezza di fosforo del guano, qui non in forma di croste, quanto piuttosto concrezionato in vere e proprie stalattiti.


Dal 28 Ottobre al 13 Novembre 1992 la Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Trapani con il supporto logistico del CAI ha intrapreso una campagna di scavi preliminari nella "Grotta del Cavallo", rinvenendo reperti ceramici attribuibili tra il neolitico e l'eneolitico iniziale. L'interesse per la grotta naque dalla possibilità assai rara di potere rilevare un deposito incontaminato da quando l'ultimo abitante preistorico ne calpestò il suolo. Qui si cammina infatti su un soffice terreno archeologico da cui fuoriescono di tanto in tanto frammenti ceramici e oggetti in pietra lavorata.
Durante gli scavi sono venuti alla luce frammenti ceramici finemente decorate da incisioni secondo gli stili di Stentinello (neolitico) e San Cono - Piano Notaro (eneolitico) e da pittura secondo gli stili di Serraferlicchio e del Conzo (eneolitico), ed ancora aghi, punte e spatole in osso e selci.
La presenza di una comunità montana nella grotta relazionata in qualche modo con altre comunità rivierasche, è testimoniata da reperti, qui rinvenuti, ma riferibili ad ambienti marini quali : conchiglie forate, ed attrezzi di ossidiana proveniente da Lipari.
Foto Vito Di Stefano

In prossimità di un altro ingresso denominato "Grotta dello Spirito" sono stati rilevati materiali di epoca medievale, così come medievali sono i frammenti presenti nell'"Abisso dei Cocci" e pertinenti ai secoli XI-XV.
Tale presenza cospicua di ceramiche medievali testimonia di un'intensa frequentazione delle cavità da parte di una qualche comunità presumibilmente dedita alla pastorizia.
Data la particolare rilevanza delle testimonianze storico-archeologiche, indipendentemente dallo scarso valore dei materiali ritrovati, la Soprintendenza ai BB.CC.AA. a conclusione degli scavi ha ritenuto opportuno chiudere con dei cancelli l'accesso alle due cavità, affidandone successivamente la custodia al locale Gruppo Speleologico associato al CAI.

venerdì 21 ottobre 2011

Visitando la provincia di Trapani...

Vieni a scoprire le nostre bellezze, le antiche tradizioni e gusta gli antichi sapori della nostra isola visitando la Provincia di Trapani.


Itinerario naturalistico: visita alla Riserva Naturale e Orientata dello Zingaro e ai faraglioni di Scopello, visita del bosco di Inici con possibilità di esplorare le grotte. 

Scopello, che si sviluppa attorno ad un rustico baglio settecentesco ed immerso in un magnifico scenario balneare in cui possiamo trovare un antica tonnara e visitare un posto invidiabile a livello mondiale: 
i faraglioni. Un tuffo tra i suoi faraglioni è un'emozione da brivido. L'antico borgo marinaro di Scopello sorgerebbe sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamata per l'eccezionale abbondanza di tonni esistenti nel suo mare. Furono gli Arabi a strutturarvi la Tonnara una volta distrutta la città di Cetaria. Oggi il complesso è in disarmo, la pesca del tonno non è più praticata. Ma tutto è rimasto perfettamente efficiente, dal complesso dei magazzini, al baglio ed alle abitazioni, alle barche, reti e strumenti della mattanza: testimoni di un'antica civiltà marinara che fu.
Da visitare anche la punta di Cala Bianca, la grotta sottomarina di Cala Rossa e la Baia di Guidaloca.
Continuando sul lato nord-ovest possiamo trovare la prima riserva naturale fondata in Sicilia: la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, mantenuta appositamente allo stato agreste, per conservare la flora vegetazione mediterranea e la fauna. Le fantastiche cale di sabbia e ghiaia che si estendono per ben 7 Km e raggiungibili solo a piedi o in barca: famose la Cala di Uzzo, Cala Capreria, Cala Beretta, Cala Mazzo di Sciacca, nonché la Grotta dell’Uzzo e la Torre dell’Impiso, famose per le tracce lasciate dai primi insediamenti umani nell’area medesima.

Itinerario archeologico:  visita ai parchiarcheologici
di Segesta, Selinunte e Isola di Mozia;
Il tempio dorico-siculo del V sec. a.C. sorge intatto e maestoso su un poggio al centro di una vallata.
Il teatro greco del II sec. a.C., scavato nella roccia, si affaccia dalla cima del Monte Barbaro.
Nello splendido scenario naturale creato dal dirupo sulla valle segestana, il teatro diventa la "Scena millenaria per i classici del mondo, dove, tuttora sede di rappresentazioni teatrali, alcune delle quali iniziano alle prime luci dell' alba, riprendendo l'antica tradizione.Il teatro di cui restano venti gradinate, presenta una forma semicircolare delimitata da alte mura. Il grande Santuario del IV-V sec. a.C. completa il disegno attuale del parco archeologico di Segesta ancora da esplorare.

Itinerario culturale: visite al Duomo di Monreale, Erice, il centro di Trapani;
Erice, fu popolata dagli Elimi che vi eressero il tempio dedicato al culto della dea della fecondità e dell'amore. Sulle rovine del Tempio sorge ancora oggi il Castello di Venere, adiacente ai giardini del Balio dominati dalle torri medioevali. La città è cinta da mura ciclopiche di impianto elimo ai cui vertici si collocano: il Castello Normanno; il Duomo o Matrice, che conserva le forme gotiche trecentesche originarie, con la torre campanaria e le sue delicate bifore; il Quartiere Spagnolo. Il centro storico presenta un impianto urbanistico tipico medioevale con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti. Erice accoglie più di 60 chiese, tra cui quelle di S. Martino, S. Cataldo, S. Giuliano, S. Giovanni Battista dove, ogni estate, riecheggiano le musiche medioevali.
Itinerario enogastronomico: visita alle cantine di Marsala, 
le Vie del Sale di Trapani, la strada del vino di Alcamo,
con possibilità di degustazioni di prodotti tipici locali.
Trapani, l'antica Drepanon, si protende verso il Mediterraneo con la sua forma di falce alla cui estrema punta si erge maestosa la Torre di Ligny, oggi sede del Museo di Preistoria. Il mare, la più adatta chiave di lettura per conoscere Trapani è ancora oggi fonte di vita con l'attività della pesca ed è stato in passato fonte di ricchezza con la pesca del corallo. Ed è il mare, che attraverso le saline consente di cogliere un altro aspetto caratteristico di Trapani e di tutta la costa fino a Marsala.Le saline e la coltivazione del sale, hanno determinato nel corso dei secoli un unicum ambientale e paesaggistico di grande valenza culturale, antropologica ed economica. 
L'itinerario, denominato la "Via del Sale" con i suoi tanti mulini, cinque dei quali recentemente restaurati, i cumuli di sale ricoperti di tegole di terracotta ed il "Museo del Sale" a Nubia nel territorio di Paceco, ricade nelle Riserve delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala, nelle cui basse e tiepide acque si può osservare una varietà di uccelli acquatici.
Mozia, quaranta ettari di storia sospesi sul mare che, insieme all'Isola Longa, a quella di S. Maria e della Schola, formano le isole dello Stagnone, la più grande laguna della Sicilia. Insediamento fenicio-punico tra i più importanti del Mediterraneo, l'isola divenne un sito strategico per la sua vicinanza alla potente Cartagine. Mozia, la cui fondazione viene storicamente collocata intorno al VIII sec. a.C., torna alla luce soltanto a seguito degli scavi condotti ad opera di Giuseppe Whitaker, i quali hanno portato alla luce numerosi reperti fenici, oggi conservati nella Villa Whitaker, sull'isola, divenuta museo. Tra essi il "Giovinetto di Mozia" del V sec. a.C., una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi anni. La distruzione di Mozia nel 379 a.C. ad opera del tiranno siracusano Dionisio il Vecchio, costrinse gli abitanti a spingersi fino a Capo Boeo, dove fondarono l'antica Lilybeo, l'odierna Marsala.

Marsala, non si può trascurare il Duomo, il Museo Archeologico dove si trova l'eccezionale reperto di archeologia marina della "Nave punica" del II sec. a.C., gli stabilimenti del vino Marsala, famoso nel mondo e i Bagli. Oltre al suggestivo centro storico, che reca un’ impronta prettamente medioevale, da visitare è il Quartiere Spagnolo, caratteristico “borgo” di origini cinquecentesche edificato dagli Spagnoli durante gli anni della loro dominazione. Alla su sinistra si apre una piccola piazza sulla qual si affaccia il bel Santuario dell’Addolorata, mentre, spingendosi verso la piazza principale di Marsala, è possibile ammirare il bel Palazzo VII Aprile e la Chiesa Madre, quest’ultima dedicata a San Tommaso di Canterbury.Alle spalle di questo edificio si trova invece l’auditorium di Santa Cecilia, di foggia barocca, e poco distante il Complesso monumentale di S. Pietro, un monastero cinquecentesco, presso il quale è oggi ospitato il Museo civico con la ricca sezione garibaldina.

L'Arcipelago delle Isole Egadi comprende: Marettimo, Levanzo e Favignana.
Quest'ultima posta nel bel mezzo dell'arcipelago delle Egadi, luogo immerso nel mediterraneo che ha ispirato grandi scrittori come Virgilio e Omero, per le fiorenti risorse offerte da madre natura.

L'isola, ricca di insenature è in grado di soddisfare gusti differenti (dalle spiagge dorate a quelle rocciose), ha inoltre un fondale stupendo ed e meta ambita dai subacquei.Da visitare Punta Fanfalo, i Faraglioni,Cala Rossa (così chiamata per via della leggenda di un'antica battaglia marittima, che insanguinò le coste),Cala Azzurra, e le splendide grotte, accessibili in barca. Infine, anche il forte di Santa Caterina, vecchio carcere, e il Palazzo Florio, appartenente un tempo a una delle famiglie che governarono l'isola.Notevole è molto suggestiva la pesca del tonno chiamata mattanza in cui i tonnaroti di vecchio stampo si cimentano nell'uccisione del tonno alla vecchia maniera.

Escursione Tipica: Segesta, Saline di Trapani, Erice. Visita del parco archeologico di Segesta: Teatro ellenistico-romano ed il Tempio greco.  Si assaggeranno dei dolci tipici alla ricotta "cassateddi" o "cannoli". 
Visita della riserva naturale delle saline con i suoi mulini a vento. Pranzo (libero) in ristorante con cucina tipica.  Nel pomeriggio, proseguimento per Erice, stupendo borgo medievale situato a 750   mt. di altezza, famoso per l'antico Tempio di Venere, oggi "Città della Scienza".